mercoledì 13 marzo 2013

nuovi "libri" di testo

Alberto Pian propone un  nuovo oggetto-libro di testo per i nuovi tempi della rete... è un po' quello che mi capita di fare quando propongo le attività di studio-ricerca...
Deco vedere il prototipo e pensarci un po'.
 mi piace sicuramente l'idea della COSTRUZIONE del sapere



1.2. Il libro di testo allo studente from Alberto Pian on Vimeo.

ancora sullo scrivere

ecco una bella idea tutta da copiare:
Reportage fotografico  a parole
http://vibrisse.wordpress.com/

lo posto qui per non dimenticare

lunedì 4 marzo 2013

scrivere

ecco il testo di un articolo pubblicato sul sito della mia scuola


La scrittura è una molletta da bucato con cui appendere i giorni per non farli volare via.
La metafora della molletta da bucato rimanda certamente ad un aspetto della scrittura che è diffuso nella scuola. Scrivere diari, lettere, autobiografie per non disperdere la memoria dei giorni. È grazie a questo tipo di scrittura documentaristica che si possono ricostruire periodi storici, pensieri, biografie. Nell'era del digitale si sono delineate due posizioni riguardo la scrittura: ci sono gli apocalittici che annunciano la fine della produzione scritta, perchè la legano alla manualità del tracciare segni sul supporto cartaceo, alla personalizzazione della grafia, specchio della personalità; ci sono i realisti che, come una nostra alunna di terza ha sapientemente registrato1notano come la società connessa e in rete abbia moltiplicato a dismisura le occasioni e le possibilità/necessità di scrittura.
Scrivere ai tempi della rete ha perso sicuramente quell'aura del "si scrive solo per la scuola, poco poi nella vita". Si scrive tanto, in modo diverso certamente, ma si produce tanto testo e soprattutto tanto testo significativo perchè finalizzato alla comunicazione. Scrivendo si impara a scrivere.
SOLO scrivendo si impara a scrivere. Tutti i docenti, di qualsiasi disciplina, sono chiamati a condividere l'avventura della scrittura, a offrire spunti per comunicare attraverso la parola scritta, accompagnata ad altre forme di testo: immagini, video, suoni ...
Scrivere al tempo della rete rompe gli argini della scrittura tout court per inventare nuove significazioni; un esempio per tutti: la scrittura di testi editorialmente curati permette una riflessione e manipolazione delle conoscenze che era difficile in passato. Un docente può con i suoi ragazzi costruire, montare, smontare paragrafi, evidenziare testi, cambiare e rendere significative le formattazioni...
La scrittura allora è una molletta da bucato per mettere ordine nella conoscenza, rendere EVIDENTE il percorso di ricerca e di lettura, mostrare un'interpretazione.
Eppure anche la scrittura 'creativa' (anche se questo termine è diventato un po' troppo inflazionato e quindi vuoto) ha riacquistato un posto dignitoso con la presenza delle rete. La possibilità di usare siti, blog, pubblicazioni virtuali ... ha consegnato alla scrittura scolastica un pubblico 'adulto', vero, altro rispetto alla palestra didattica e, quindi, ha rafforzato naturalmente la motivazione alla narrazione. Ha permesso a tutti di trovarsi in un vortice di proposte, di idee, di percorsi che, seppure fanno correre il rischio della dispersione, stimolano alla produzione e alla ricerca.

...​Però, riflettendo bene sono cambiati i mezzi ma non la scrittura.
Mia madre scriveva a mano con una grafia curata e personalizzata, io in fondo faccio la stessa cosa: scelgo il mio stile di scrittura, scelgo le "emotions" da inserire e poi scrivo, ma invece di usare la penna, uso la tastiera del computer o del cellulare.
La scrittura è sempre l'unico modo per manifestare noi stessi agli altri, per lasciare un segno, anche piccolo dei nostri giorni di vita.
Anzi, per assurdo, oggi con tutti i mezzi tecnologici siamo più legati alla scrittura che prima.
Fino a quando si usava la penna ad inchiostro, la scrittura serviva per gli atti pubblici, per i documenti, per i testi ed i libri in genere.
Oggi anche chi odia la penna, scrive, perché usa la tastiera. I ragazzi si parlano attraverso messaggi sia al computer che al telefono, quindi scrivono, si tengono conversazioni tra più persone tramite i social network, ma sempre per iscritto.
Quindi, oggi più che nel passato siamo tutti appesi alla scrittura, ne siamo dipendenti, ne siamo quasi schiavi.
Si lavora al computer e il lavoro è fatto di pagine scritte, ma non si scrivono da sole, sono sempre scritte dall'uomo.
Si parla tramite computer, ma le mail sono pagine scritte. Le antiche lettere scritte dall'amica lontana che ancora oggi mia madre conserva in una scatola, come delicati ricordi della sua infanzia, oggi sono sostituiti da mail ricche di "emotions" cioè dei simboli che rappresentano emozioni ed espressioni, ma non sono poi tanto diverse. @lia