Tra i compiti dell’AD c’è la RICOGNIZIONE di tutte le “buone pratiche” di didattica attiva e collaborativa (digitali e non) che vengono già attuate nel proprio istituto, magari da anni, senza la giusta visibilità. L’AD non deve infatti promuovere la novità (digitale o non) a tutti i costi, ma rendere pubbliche, condivise, riutilizzabili le pratiche efficaci e promuovere la ricerca, il dibattito e il confronto.
Far uscire “allo scoperto” attività spesso “clandestine” è un buon modo di comunicare l’impegno, spesso sommerso, che molti docenti mettono già in campo.
La ricognizione deve tener conto sia delle pratiche collaborative per i docenti che per gli studenti.
Bisogna tener conto sia di quelle analogiche che digitali.
Fasi:
- Gli AD socializzano ciò che conoscono della propria scuola;
- se necessario si può costruire un questionario per portare allo scoperto le attività;
- Si discute su "innovazione didattica": cos'è? Qual è il suo rapporto con la tecnologia? Le esperienze di avanguardie educative...
- si discute e si progettano modelli di documentazione (più o meno strutturati) per raccogliere la descrizione delle attività;
- si discute e si progettano modalità per socializzare le buone pratiche;
- si prova a capire di cosa abbia bisogno l’istituto e cosa può essere utile per sostenere l'innovazione;
Tra i materiali messi a disposizione: brevi schede riassuntive e raccolta di tools utili.
Brandelli di discussione:
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